articolo di Sara Mandas
Una delle tecniche più diffuse nell’ arte è sicuramente la pittura ad olio.
Tra i vantaggi di questa tecnica, c’è sicuramente la possibilità di correggere gli errori e di apportare modifiche sia durante la stesura dell’opera, sia successivamente: il colore tende infatti ad asciugare lentamente, per cui è possibile lavorare con calma e a lungo sui colori senza timore che si secchino troppo presto.
I colori a olio sono solitamente più stabili degli altri, ovvero non cambiano nel tempo (anche se in realtà si è visto che con il passare degli anni tendono a scurirsi) ed inoltre con l’olio è possibile creare opere di grande effetto data l’estrema brillantezza dei colori.
La tecnica e la pratica della pittura a olio
Il colore ad olio è costituito da pigmento in polvere mescolato ad oli vegetali a base di semi di lino o di papavero o di noce. I colori vengono venduti in tubetti sul quale viene segnalato il grado di trasparenza (coprente, semi coprente, semi-trasparente ) e la nocività.
Le tonalità esistenti sul mercato sono circa 90, ma per iniziare a dipingere ad olio non servono più di una decina di colori oltre al nero e all’essenziale bianco che viene usato mescolandolo a tutti gli altri colori.
Per dipingere ad olio si usano principalmente i pennelli, il pennello a pelo rigido, costituito di setole di maiale, e il pennello a pelo morbido, ottenuto da pelo di martora o da fibre sintetiche. Altro strumento molto utilizzato sono le spatole, che possono essere “a coltello”, indispensabili per mescolare la pittura o raschiarla via, oppure la cazzuola con la quale si applica direttamente sul supporto la pittura.
http://artepitturaolio.altervista.org/
La trementina o acquaragia è il solvente migliore con cui diluire i colori e togliere l’eccesso di pittura.
Con la pittura ad olio è possibile creare effetti diversi: le sovrapposizioni continue, ossia colore su colore asciutto, creano aree di colore molto omogenee e perfettamente lisce, mentre usando grandi quantità di colore, magari poco diluito, è possibile creare effetti di colore materico o addirittura in rilievo.
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La sovrapposizione è comunque la tecnica più usata:
sul primo strato di colore, detto ‘abbozzo’ o ‘preparazione’ vengono stesi strati successivi detti velatura, mezzocorpo, frottage, glacis, ecc… La regola di base della sovrapposizione è detta del ‘grasso su magro’, ovvero gli strati dovranno essere sempre più ricchi d’olio quanto più ci si avvicina a quelli finali. Inoltre ogni strato successivo dovrebbe essere applicato su uno strato asciutto.